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Il "PRESEPE VIVENTE" di Costigliole Saluzzo è ambientato nella zona storica del Borgo Antico, localizzato nella parte alta del paese, con le sue case caratteristiche, le strette viuzze, la Chiesa Parrocchiale costruita sul finire del secolo XV ed i tre Castelli (Reynaudi, Rosso, Crotti).
La Chiesa è dedicata a Santa Maria Maddalena, molto venerata a Costigliole, ed il suo culto persistette a lungo nel popolo che abitava le terre del Marchesato e delle Alpi Marittime, data la vicinanza alla Provenza, i cui abitanti erano assai devoti della Santa.
Degna di particolare menzione, restando sempre nella stessa area, è sicuramente "Porta Grafiona" che testimonia il sistema difensivo dell'antico paese.
E' l'unica superstite delle "Porte" che permettevano l'accesso al Borgo vero e proprio.
L'omonima via, che è la più caratteristica del paese, corre lungo il limite del Borgo stesso, ripetendo il corso delle mura di fortificazioni distrutte nel 1487.
Merita attenzione una piccola statua, in origine probabile lapide sepolcrale, che si trova sulla facciata di una casa.
Via Porta Grafiona regala una suggestiva visione di Costigliole dall'alto.
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Si ha la possibilità di cogliere, in un solo colpo d'occhio, le caratteristiche del paesaggio urbano sviluppatosi intorno al XVIII secolo. Spicca, per imponenza, il Palazzo Giriodi di Monastero, opera dell'arch. Vittone, oggi sede del Municipio.
Questo contesto può essere considerato lo "scenario ideale" per la Sacra Rappresentazione della Natività, visto che offre la possibilità di allestire l'intera manifestazione usufruendo del bellissimo sfondo costituito dal "Castlot" (il Crotti), che gentilmente viene messo a disposizione dalla famiglia Alby, attuale proprietaria, sin dall'anno della prima rappresentazione (1983).
Si ritiene che il "Castlot" (Castellotto) sia stato, nella parte più antica, una fortificazione costruita dai COSTANZIA dopo la distruzione dell'antico maniero avvenuta, come già detto, nel 1487 ad opera delle truppe di Carlo I° di Savoia.
Danneggiato dai Francesi nel 1691, fu in seguito restaurato ed ampliato dai CROTTI e destinato ad abitazione di un ramo della famiglia.
Il castello è legato, con le altre case del Borgo, da un originale e suggestivo gioco di archi che fa pensare ad una delle "Porte" appartenenti alle antiche mura.
In questa splendida "location", dove tutto pare acquisti il sapore ed il ritmo di un tempo, ogni due anni, a Natale, il Borgo Antico si trasforma in uno spicchio di terra di Palestina, conferendo alla narrazione fascino ed emozione.
La parete del "Castlot" che si affaccia sulla Chiesa Parrocchiale diventa parte integrante del Castello di Erode e della sua corte.
Le luci e le musiche, modulate sui diversi quadri della Rappresentazione, le case del popolo, la piazzetta del mercato, la capanna di Gesù Bambino, i pastori, le guardie, i cavalieri, forniscono alla coreografia un tocco magico, creando un'atmosfera che coinvolge lo spettatore, lasciando nello stesso un ricordo indelebile.
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