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Lettera di Mara Aimar, la prima "Madonna" ! |
| Perchè il Presepe vivente? |
A differenza degli scorsi anni, si è pensato di celebrare il S. Natale in modo un po' insolito: infatti con l'impegno e la collaborazione di numerosi parrocchiani, si sta organizzando il Presepio vivente.
Molte persone, venute a conoscenza di tale iniziativa, possono pensare che non sia nulla di eccezionale, nulla al di fuori del comune.
E' vero, ma il nostro scopo non è di strabiliare la comunità (anche perchè, pur armati di buona volontà e speranza, siamo alla nostra prima esperienza), bensì di offrire a tutti i presenti l'occasione di ritrovarsi insieme.
Insieme, in modo un po' diverso dal solo far baldoria, ridere e scherzare.
Non vuol essere quindi la solita festa, con la classica impronta da sagra paesana!
E' sperabile che questo incontro ci offra la possibilità di approfondire la conoscenza e l'amicizia reciproca, dando sviluppo a nuovi rapporti, al fine di fornire un piccolo contributo per migliorare la condizione di questa nostra società individualista.
Quale ricorrenza, meglio del S. Natale, ci offre questa opportunità?
Spesso, nel Natale vediamo un pretesto.
Pretesto per rispolverare la nostra religiosità, per dare una lustratina al nostro distintivo di cristiani, tranquillizzando la nostra coscienza, facendo magari un'offerta ai poveri, offrendo un abito in disuso...
I doni! A Natale si usa fare dei doni. Cumuli di regali, rotoli di carta, chilometri di filo dorato, biglietti colmi dei più sentiti auguri.
E' troppo facile, troppo comodo sdebitarci in tal modo verso le persone cui dobbiamo riconoscenza.
Come cristiani abbiamo il dovere, non di far doni, ma di trasformarci in dono. Far si che tutta la nostra vita sia un dono senza riserva alcuna. Ecco, attraverso il Presepio vivente abbiamo intenzione di trasmettere questo messaggio di bontà ed amore. |
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