Carissimi,
il Natale 1983 è alle porte!

Che cosa abbiamo fatto o che cosa facciamo per disporci a vivere in modo vero questa festa?
Forse abbiamo già pronti in dispensa il panettone e lo spumante; abbiamo già fatto la spesa per i regali; magari abbiamo già persin prenotato il cenone o pensato alla pelliccia...

Se il Natale fosse per noi soltanto questo, sbaglieremmo tutto!
E non avrebbe neppur senso far festa, dal momento che il Natale è tutt'altra cosa.
Ecco, cari amici, cosa vuol dire celebrare un nuovo Natale, anche attraverso il PRESEPE VIVENTE e la narrazione della Natività: vuol dire aprire le porte a Cristo, che chiede di entrare nella nostra vita in una maniera sempre più profonda.

E...con Cristo... entra l'amore!
Mettiamoci in un atteggiamento di disponibilità, perchè la venuta di nostro Signore, in questo Natale, non sia vana o superficiale. A Betlemme Gesù è diventato uomo come noi. Per questo siamo fratelli e dobbiamo volerci bene come Lui ce ne ha voluto. Il Natale ci spinge a rivedere i nostri rapporti con i compagni, la nostra vita in famiglia, per improntarli ad uno spirito di amore, di fraternità e servizio.

“ECCO, IO STO ALLA PORTA E BUSSO; SE QUALCUNO ASCOLTA LA MIA VOCE E APRE, ENTRERÒ PRESSO DI LUI E CENERÒ CON LUI E LUI CON ME” (APOCALISSE 3,20)